CATANIA: c’è da curare anche il mal di punizioni

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Il Catania non segna direttamente da calcio di punizione dal 27 settembre

27 settembre 2015, minuto 17 del primo tempo. Il Catania sta perdendo in casa al cospetto dell’Ischia Isolaverde, in occasione della partita d’esordio in Lega Pro allo stadio Angelo Massimino. Nervi tesi, i rossoazzurri non ci stanno a perdere e reagiscono con grande carattere. L’arbitro concede un calcio di punizione alla formazione allenata da Giuseppe Pancaro. S’incarica della battuta Andrea Russotto. L’ex calciatore della Salernitana prende una breve rincorsa e lascia partire una botta potente e precisa che non avrebbe lasciato scampo a nessunissimo portiere esistente sulla faccia della Terra.

Il povero Mirarco non può davvero nulla sulla conclusione del giocatore romano che si va ad insaccare all’incrocio dei pali. Un gol bellissimo, spettacolare, che fa esplodere il “Massimino”. Successivamente la rete di Pelagatti nasce proprio da un’altra punizione ben calciata da Russotto. Quel giorno i tifosi etnei pensavano di avere finalmente trovato un degno sostituto di Francesco Lodi, ultimo “re” delle punizioni in Sicilia. Invece, purtroppo per il Catania, da allora i rossoazzurri non hanno più trovato la via del gol direttamente da calcio piazzato.

Sono passati due mesi, proprio Russotto è indisponibile causa infortunio. Quando saranno maturi i tempi per fulminare il prossimo portiere su punizione? Sabato a Rieti, in mancanza di Russotto, potrebbe toccare a Calil, Nunzella o Musacci (primi indiziati) provare a cimentarsi nell’impresa. Vedremo se il Catania interromperà anche questo digiuno.