Davide Agazzi in vista di Catania-Akragas
In conferenza stampa, verso il derby di campionato Catania-Akragas, è intervenuto il centrocampista rossoazzurro Davide Agazzi a Torre del Grifo Village. Tanta voglia di riscatto nelle parole del giocatore, di seguito evidenziate e raccolte da TuttoCalcioCatania.com:
“C’è dispiacere dopo la sconfitta, soprattutto per com’è maturata. Subire gol all’ultimo secondo è sempre una botta morale, era una partita che si avviava verso il pareggio e pensavamo di vincerla. Magari ad inizio partita non siamo entrati subito aggressivi e pressando a 200 all’ora, subito dopo abbiamo reagito e penso che, sull’1-1, avremmo meritato di vincere. A parte l’approccio iniziale c’è stato l’atteggiamento giusto nell’arco dei 90 minuti. Loro hanno preparato la partita venendo a schermare il nostro centrocampo. Forse anch’io potevo fare di più. Se ha pesato l’assenza di Scarsella? Siamo tutti importanti allo stesso modo, le assenze non devono essere alibi. Chi è sceso in campo finora ha dimostrato di essere all’altezza”.
“Abbiamo iniziato subito a lavorare, rivedendo gli errori commessi a Castellammare ma anche le cose buone. Una sconfitta che ci serve per imparare. Adesso pensiamo alla prossima gara. Ogni partita vale come tutte le altre, sia che l’avversario si chiami Akragas, Messina o chiunque altro. I due punti di penalizzazione ci tolgono qualche posizione in classifica, una differenza comunque lieve, a noi non cambia molto. La penalità era già robusta. Dobbiamo trarre il massimo profitto da ogni partita. Differenza rispetto al girone A? Sicuramente ci sono piazza più calde qui, tipo Castellammare o Lecce”.
“Non ci dovrebbe essere differenza tra giocare in casa e fuori, bisogna assumere lo stesso atteggiamento in ogni gara per una squadra che deve sempre arrivare alla vittoria. E’ un problema di tipo mentale il nostro. L’Akragas? E’ una buonissima squadra ma se noi scendiamo in campo come abbiamo spesso fatto può essere una partita molto positiva per noi. Vincere sarebbe importante psicologicamente, dandoti nelle successive gare magari ancora più consapevolezza. Se avverto la pressione? No, sto giocando da tre anni. Ho sempre giocato tante gare pur essendo giovane”.