Prima da calciatore del Catania, ora da tecnico del Foggia, De Zerbi lascia il segno
A distanza di nove anni, riecco a Catania Roberto De Zerbi. Buona l’accoglienza riservata all’attuale tecnico del Foggia. E’ evidente che nonostante abbia indossato la casacca rossoazzurra per una sola stagione, il pubblico di Catania lo ricordi in termini molto positivi. Applausi che lo hanno emozionato allo stadio Angelo Massimino, impianto sportivo ben noto a De Zerbi per avere vissuto momenti indelebili nel cuore dello stesso. Lui, esattamente come allora, ha lasciato un’impronta positiva.
Da calciatore i tifosi etnei non dimenticano i suoi gol, le sue pregevoli giocate, la fantasia al potere. Con Spinesi e Mascara formava un tridente d’attacco niente male per la Serie B. In più sulla panchina del Catania sedeva un certo Pasquale Marino, da cui De Zerbi ha tratto ispirazione sotto un profilo squisitamente tattico. Sabato il 4-3-3 del Foggia opposto al Catania ha messo in luce i meccanismi di gioco ben oleati della squadra di De Zerbi che ha espresso un ottimo calcio ai piedi dell’Etna.
Giocate di prima, inserimenti, sfondamento sulle corsie laterali, rapidità d’esecuzione della manovra, buona circolazione della palla: tutte situazioni che hanno messo in difficoltà il Catania ma non si sono rivelate sufficienti affinché i rossoneri s’imponessero sul rettangolo di gioco. Merito anche di una fase difensiva impeccabile da parte della squadra dell’Elefante. Resta il fatto che il Foggia, a tratti, ha espresso calcio champagne esattamente come piaceva fare da calciatore a De Zerbi.
Avrebbe potuto avere una carriera più importante ma l’estro, la fantasia, le giocate di classe, la capacità di spettacolarizzare l’azione sono doti che la piazza di Catania ha apprezzato in De Zerbi. Doti che ha trasmesso al Foggia facendo anche divertire, a sprazzi, il pubblico di fede rossoazzurra sabato. Ripensando, con un pizzico di nostalgia, alle gesta del Catania ai tempi della sua militanza ai piedi dell’Etna.