STOVINI (Esclusiva): “Catania, continuità e mentalità fanno la differenza”

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Lorenzo Stovini su Radio Studio Italia, in diretta telefonica

(Autore: Donato Giannotta)

Venerdì 9 ottobre, ai microfoni di Radio Studio Italia, nel corso della trasmissione Universo RossoAzzurro, condotta da Igor Pagano in collaborazione con Donato e Livio Giannotta di TuttoCalcioCatania, è intervenuto Lorenzo Stovini. L’ex giocatore del Catania ha focalizzato la propria attenzione sulla formazione etnea allenata da Giuseppe Pancaro e le possibilità di ben figurare in questo campionato di Lega Pro. L’avvio di stagione è da considerarsi sicuramente incoraggiante per la squadra dell’Elefante e Stovini ritiene che la qualità non manchi nell’organico attuale. Fermo restando che, a fare la differenza, saranno la continuità e la mentalità lungo il percorso.

Lorenzo, come hai visto dall’esterno questa rimonta del Catania che, dopo aver azzerato i punti di penalizzazione, si trova a 2 punti in classifica dopo 5 giornate?
“Un inizio molto buono, essere riusciti ad azzerare la penalizzazione e trovarsi in positivo a livello di punteggio è tanto di guadagnato. Sicuramente la strada è ancora lunga, però l’obiettivo principale era quello di tornare ad un punteggio in positivo. Non era semplice iniziare partendo con un handicap così notevole e l’esserci riusciti rappresenta un segnale importante per il proseguo del campionato”.

Quando riuscirai a venire a Catania?
“Spero di poter tornare presto ma adesso mi trovo nel centro tecnico della Samp a Casellina ad occuparmi di una squadra di Scandicci. Essendo il coordinatore regionale per la Toscana sono molto occupato e sono sempre in giro a vedere i giocatori. Le tempistiche per poter venire a Catania non le conosco ma, ripeto, spero presto”.

Uno degli elementi che in questo momento sta facendo la differenza nella difesa rossoazzurra è Bergamelli. Un ottimo difensore centrale e in molti ritrovano una sua somiglianza fisica con te. Lo conosci?
“Non lo conosco benissimo. Per quello che ho visto mi è sembrato un ottimo difensore, adatto sicuramente a sposare la causa del Catania. Per quanto riguarda i paragoni fisici a me non saprei. Senz’altro per la Lega Pro è un buonissimo giocatore. Ma il Catania in questo momento necessita di calciatori, oltre che validi, che capiscano la realtà etnea ed il significato di stare a Catania, specialmente dopo quello che è successo perché non è facile venirne fuori. Vedere i rossoazzurri in Lega Pro appare per lo meno strano, specialmente dopo i tanti anni di militanza in Serie A. Nelle ultime annate reputo che primariamente il problema sia stato di gestione delle diverse situazioni createsi, dei calciatori e poi tutto il resto. Lo scorso anno io dissi, sbagliando, che il Catania avrebbe addirittura ammazzato il campionato e poi sappiamo tutti, invece, come sia finita”.

Adesso, finalmente, il gruppo rossoazzurro si sta rivelando compatto e vincente, un pò come nel Catania di Lorenzo Stovini costituito da un gruppo di uomini capaci di superare difficoltà calcistiche e non…
“Penso che se avessero capito il valore del Catania e di cosa significhi la piazza di Catania sarebbe andata a finire diversamente. In riferimento al mio gruppo, nonostante tutto quello che avevamo passato siamo riusciti a raggiungere una salvezza veramente incredibile. Ma è anche vero che c’erano altri tipi di giocatori, altre mentalità, altri cuori. Mettiamola in questa maniera: si è chiusa una brutta pagina e ora si deve cercare pian piano di ricostruire un’immagine e cercare di risalire. Le potenzialità sembra averle tutte questo Catania. Sicuramente la Lega Pro è un campionato che presenta difficoltà ed insidie ma i rossoazzurri non potranno certamente farsi spaventare da queste situazioni”.

Un Catania che dopo 5 partite di campionato ha raccolto 11 punti. Mantenendo una media di 2,2 punti a partita, questa squadra dove pensi possa arrivare?
“E’ normale che con la media attuale può assolutamente distruggere il campionato, non ci sono discussioni. Con la media punti attuale è impensabile non riuscire a tornare in Serie B. Però, non per smorzare l’entusiasmo, bisogna prestare la massima attenzione perché si tratta di un campionato difficile. E non dimentichiamoci che quando le squadre sanno di affrontare il Catania giocano la partita della vita. Sicuramente la squadra ha nelle sue corde le giuste potenzialità, però è anche vero che non ci sarebbero dovuti essere problemi quando c’era gente del calibro di Rosina, Calaiò e via dicendo.

Quali giocatori ti stanno impressionando maggiormente, specialmente per quanto riguarda il settore difensivo?
“Ho visto Bergamelli, poi non ho seguito tutta la rosa del Catania. Sono un pò spiazzato sotto questo punto di vista, anche perché difficilmente riesco a ricordare i nomi. Comunque si tratta di giocatori che per la categoria vanno bene. Anche se forse più di tutte è importante la mentalità. Per quanto riguarda le doti qualitative la squadra è un gradino superiore alle altre, questo va poi naturalmente dimostrato sul campo. Un campionato che, almeno in apparenza, può sembrare facile. E’ anche vero che la Lega Pro è molto calata, qualitativamente parlando, rispetto agli ultimi anni ma ciononostante devi dimostrare di essere il più forte ed aver voltato pagina. Non è semplice ma, avendo cambiato tutto, si può ripartire da zero e pensare di far tornare il Catania dove merita”.

Possiamo dire che sia finalmente arrivata l’ora di inserire più giocatori italiani nelle rose delle grandi squadre?
“So che in tanti si sono lamentati in merito a questo aspetto. Purtroppo in Italia si cerca sempre di acquistare un giocatore straniero a poco per poi rivenderlo cercando di ricavarne un’alta plusvalenza. Magari questo è sempre stato un business ma ormai siamo giunti ad un punto in cui ci ritroviamo con nomi sconosciuti e questo ha portato ad un conseguente abbassamento di qualità del tasso tecnico dei campionati. Una volta la Serie B e la Lega Pro erano veramente di tutto rispetto, composti da squadre forti. Adesso invece si pensa a raschiare il fondo del barile, cercando di guadagnare anche il minimo indispensabile. Non è sicuramente bello da dirsi ma mi sembra la realtà dei fatti senza inventarmi nulla, la situazione è sotto gli occhi di tutti”.