L’ex difensore del Catania Nicola Legrottaglie, ora seduto sulla panchina dell’Akragas dopo l’esperienza vissuta nelle vesti di allenatore degli Allievi Nazionali del Bari, rilascia alcune dichiarazioni ai microfoni del Corriere dello Sport. Legrottaglie spiega il significato di essere “atleta di Cristo” e confessa di avere un sogno nel cassetto:
“Io non ho mai parlato di religione, ma sempre di un relazione personale con Dio. Per molti anni mi hanno parlato di lui ma non avevo voglia di seguirlo, poi otto anni fa sono cambiato, anche se non rinnego niente del mio passato. Non pensate però a uno che prega e basta, le azioni contano molto più delle parole. Ogni partita è un dono, una benedizione dall’alto da vivere dando il massimo”.
“Il mio futuro? Io vivo anno per anno, spero che verrà apprezzato il mio lavoro e andrò sempre dove posso essere celebrato, non tollerato. Ho un sogno ma lo sappiamo in due, io e il Signore, non lo posso dire. Lo saprete quando si avvererà”.