Si muove la politica salentina sul ‘caso Lecce’, che vede coinvolto anche Stefano Ferrario
Fissato per il 17 settembre la data del processo bis relativo al Lecce e che vede accusato d’illecito sportivo, tra i giocatori coinvolti, anche il difensore attualmente in forza al Catania Stefano Ferrario. Il Procuratore Federale Stefano Palazzi chiede d’infliggere tre anni e mezzo di squalifica nei confronti di Ferrario. Alla Corte Federale d’Appello il compito di decidere il da farsi.
Nel frattempo apprendiamo che alcuni parlamentari salentini chiedono la revoca della sentenza, rivolgendosi direttamente al presidente del consiglio, Matteo Renzi, per segnalare come la fattispecie non rientrerebbe nei casi puntualmente elencati dall’articolo 63 del Codice di giustizia del Coni, ma anche perché si fonderebbe su “dichiarazioni non propriamente coerenti, lineari e credibili di una persona coinvolta nell’indagine (Ilievsky, ndr), che ha deciso di consegnarsi alle autorità giudiziarie italiane dopo un lungo periodo di latitanza“.
Inoltre le dichiarazioni di Ilievsky, considerato il capo dei reclutatori che cercavano contatti con i calciatori per addomesticare il risultato di alcune partite, sempre secondo i parlamentari “non riferiscono in modo diretto circostanze alle quali lo stesso ha partecipato in prima persona e che dimostrano l’avvicinamento e il coinvolgimento dei tre calciatori, Stefano Ferrario, Massimiliano Benassi e Antonio Rosati, all’epoca dei fatti tesserati per il Lecce“.