Disertare lo stadio o no? La tifoseria del Catania è ancora divisa su questo tema
Mi abbono? Entro allo stadio pagando regolarmente il biglietto oppure diserto? Incertezze e perplessità tra i tifosi rossoazzurri. In questi giorni sembra prevalere il partito di chi intende abbonarsi, a giudicare dal fatto che la Campagna Abbonamenti viaggia spedita. Ma le polemiche non si placano. Chi non intende sottoscrivere l’abbonamento sostiene di farlo per mancanza di fiducia nei confronti della proprietà ed, in particolare, dell’ex Presidente del Catania Antonino Pulvirenti.
Motivo da ricercare nelle ultime disastrose annate e nelle note vicende giudiziarie che hanno visto la formazione dell’Elefante retrocedere d’ufficio in Lega Pro. Una doppia retrocessione estremamente dolorosa per il popolo rossoazzurro, che nella passata stagione aveva, malgrado il salto dalla A alla B, ingoiato il rospo fornendo una risposta eccezionale in sede di Campagna Abbonamenti. Oltre 10.000 presenze assicurate allo stadio Angelo Massimino, però, non sono bastate da sole a risollevare le sorti del Catania.
Adesso l’indice di gradimento della tifoseria nei confronti di Pulvirenti è ai minimi storici. Ecco perché il partito dei profondamente insoddisfatti ritiene doveroso fare un grande sacrificio disertando lo stadio malgrado la passione per i colori rossoazzurri. L’altra fazione, invece, fa un ragionamento differente: pur sostenendo la gravità degli errori commessi da Pulvirenti, pensa che sia giusto che prevalga la passione per la maglia del Catania. A prescindere da chi la indossa, dagli avvenimenti e da un eventuale cambio di proprietà. Disertare verrebbe visto, in questo caso, come un tradimento verso il grande amore nutrito nei confronti della maglia rossoazzurra.
Posizione diverse, che evidenziano una spaccatura all’interno della tifoseria. Chi decide di entrare regolarmente allo stadio è in contrapposizione con chi preferisce disertare, ma sono scelte libere e spinte allo stesso modo dal bene immensamente provato nei confronti della propria squadra del cuore. Seppure in forme e modalità differenti. Decisioni non facili da assumere, entrambi meritevoli di rispetto. Con l’auspicio che presto la tifoseria tutta trovi la giusta compattezza e che la depressione dell’ambiente ceda il passo ad un ritrovato entusiasmo.