I TRENI DEL GOL: Palazzi chiede Catania in Lega Pro con 5 punti di penalizzazione e squalifica per Pulvirenti

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I treni del gol, caso Catania

Le richieste formulate dal Procuratore Stefano Palazzi

In sede di processo, il Procuratore Federale Stefano Palazzi ribadisce le accuse formulata dalla Procura di Catania per quanto concerne la dinamica dei fatti svoltisi nell’ambito dell’inchiesta ‘I treni del gol’. Secondo Palazzi esistono prove inconfutabili (con annesse foto della Polizia iudiziaria) della consegna del denaro ad Arbotti o Di Luzio tramite Impellizzeri e/o Delli Carri da utilizzare per corrompere i giocatori delle squadre avversarie in occasione di alcune partite dello scorso campionato cadetto.

Confermata, pertanto, l’associazione per delinquere tra gli autori delle partite “comprate”. Viene, inoltre, esclusa l’ipotesi di truffa e millanteria ai danni di Pulvirenti. Cosentino, sempre secondo quanto sostiene Palazzi, era perfettamente al corrente di tutto al contrario di quanto sostenuto da Pulvirenti. Sembra che sia stata oggetto di combine anche Catania-Avellino (in aggiunta a Varese-Catania, Catania-Trapani, Latina-Catania, Catania-Ternana e Catania-Livorno).

Per Bologna-Catania, invece, l’attività illecita non sarebbe andata a buon fine per richieste di Arbotti non soddisfatte. Viene infine sottolineata l’effettiva collaborazione di Pulvirenti in tutti i gradi di giustizia, beneficiando dell’articolo 24 attraverso il quale gli organi giudicanti possono ridurre, su proposta della Procura federale, le sanzioni previste dalla normativa federale ovvero commutarle in prescrizioni alternative o determinarle in via equitativa. In tal caso, la riduzione può essere estesa anche alle società che rispondono a titolo di responsabilità diretta od oggettiva.

Alla luce dei fatti, Palazzi richiede la sanzione di 5 anni di inibizione per Pulvirenti, Catania in Lega Pro con 5 punti di penalizzazione. 5 anni di inibizione più 3 anni di preclusione, e 60mila euro di ammenda per Cosentino, 5 anni di inibizione più 3 anni di preclusione e 60mila euro di ammenda per Di Luzio.