Odjer e Lulli migliori in campo tra le fila del Catania
Il Catania saluta la Coppa Italia. Dopo avere strappato il pass per il terzo turno eliminatorio vincendo a tavolino con la Spal, crolla sotto i colpi del Cesena. Un ko legittimo per quanto visto nell’arco dei 90 minuti. A fare la differenza la migliore condizione atletica dei bianconeri ma anche un divario tecnico non indifferente. Molto bene il Cesena in fase di possesso palla, macinando gioco e disegnando geometrie a tutto spiano con inserimenti continui e ficcanti.
Schemi ben collaudati che hanno messo in affanno la lenta ed impacciata difesa rossoazzurra. Per almeno un’ora, però, il Catania ha retto generosamente malgrado le difficoltà provando a rendersi pericoloso nelle ripartenze. In tal senso si sono viste, a tratti, trame di gioco interessanti, una manovra più fluida e fiammate di buon calcio rispetto all’esordio stagionale con gli spallini.
Pancaro sta lavorando per adoperare un assetto tattico basato su un 4-3-3 propositivo ma gli esterni devono spingere ed indietreggiare al tempo stesso con una certa continuità. Nell’area di rigore avversaria è aumentato l’indice di pericolosità ma la palla deve viaggiare più velocemente, con cross ed inserimenti maggiormente efficaci. Urge acquisire imprevedibilità in avanti.
Passando alla prestazione dei singoli nel dettaglio, abbiamo riscontrato in Ficara delle buone potenzialità a difesa dei pali ma evidenziando qualche incertezza nelle uscite. Non dà l’impressione di mantenere sempre alta la concentrazione nell’arco dei 90 minuti. I terzini Parisi e Ramos si sono comportati discretamente bene in fase di spinta, non altrettanto nel momento in cui occorreva ripiegare e respingere gli assalti cesenati. Ramos ha avuto il merito di trovare la via del gol del momentaneo 1-1 intervenendo nel corso di una mischia in area.
Male la coppia centrale Ceccarelli-Bacchetti. Il primo è parso “arrugginito”, il secondo, autore di un autogol, spesso fuori tempo nei contrasti e disorientato dagli inserimenti offensivi bianconeri. In mezzo al campo, invece, si è contraddistinto il neo acquisto Lulli, centrocampista dai piedi buoni, ordinato e disciplinato tatticamente.
Odjer ha calibrato qualità e quantità con dinamismo, precisione e personalità nelle giocate mentre Chrapek si è acceso nelle battute iniziali per poi mantenere la luce costantemente spenta per il resto dell’incontro. In attacco Rosina ha fatto il suo con qualche buona traiettoria disegnata, le accelerazioni di Calderini hanno creato un paio di grattacapi alla difesa ospite. Come in occasione del calcio di rigore concesso al Catania per fallo di Molina sul citato Calderini all’inizio del secondo tempo (bravo anche Rosina a servire l’assist al bacio per il compagno). Peccato che Maniero non si sia rivelato lucido dal dischetto.
A proposito di Maniero, l’attaccante napoletano ha sprecato malamente anche altre buone opportunità. Abbastanza vispo Rossetti, subentrato nella ripresa. Un po’ in ombra il catanese Russo, da rivedere. Nel complesso non mancano le annotazioni positive al di là del risultato che, specie trattandosi di calcio d’estate, assume importanza assai relativa. Ma non va dimenticato che il tempo stringe e bisogna aggiungere al più presto ulteriore benzina sulle gambe.
LE PAGELLE:
Ficara 5.5; Parisi 5.5, Ceccarelli 5, Bacchetti 4.5, Ramos 6-, Lulli 7, Odjer 6.5, Chrapek 4.5, Rosina 6, Maniero 4.5, Calderini 6, Russo 5.5, Rossetti 6, Di Grazia s.v.