WINDJET, bancarotta fraudolenta: Pulvirenti e Vitaliti tra i destinatari di informazione di garanzia

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Antonino Pulvirenti

Nota stampa emessa dalla Procura di Catania

La Procura della Repubblica di Catania – gruppo per i “reati contro la criminalità economica” – ha emesso inviti a presentarsi per l’interrogatorio nei confronti di 14 persone sottoposte ad indagini nell’ambito del p.p. 16040/12 R.G.N.R. per reati di bancarotta fraudolenta ai sensi dell’art. 223 R.D. 267/1942 in relazione al dissesto della Wind jet s.p.a. Tra questi, anche il patron del Calcio Catania,Antonino Pulvirenti, in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione di WIND JET S.p.a, Amministratore Delegato e, dal 24.12.2009, Presidente del Consiglio di Amministrazione di MERIDI S.r.l. nonché quale Amministratore Unico di FINARIA S.p.a., titolare del 99,22% delle azioni di WIND JET S.p.a. e del 97,36% delle quote di MERIDI S.r.l..

A maggio 2013, la Wind jet s.p.a. – società già operante nel settore del trasporto aereo low cost, è stata ammessa alla procedura di concordato preventivo con un passivo di oltre 238 milioni di Euro.

L’attività investigativa eseguita dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catania, in stretta collaborazione con i consulenti tecnici nominati dall’autorità giudiziaria, ha consentito di ricostruire le vicende societarie che hanno condotto all’aggravamento dello stato di dissesto della Wind Jet s.p.a. per oltre 160 milioni di euro per effetto di operazioni dolose compiute a partire dal 2005.

All’esito di accertamenti bancari, acquisizioni documentali e rogatorie internazionali svolte in Lussemburgo, Francia e Regno Unito è emerso che la Wind Jet s.p.a., già dal 2005, aveva riportato ingenti perdite che non le consentivano più di operare sul mercato in mancanza di immissione di capitali (essendo insufficienti le ricapitalizzazioni effettuate).

In base agli elementi investigativi raccolti, tali perdite sarebbero state occultate nel bilancio 2005 con un’artificiosa operazione di valorizzazione del marchio WJ, consistita nella cessione (e retrocessione dopo pochi anni) del marchio Wind Jet in favore della Meridi s.p.a. (società di gestione di supermercati facente parte del medesimo gruppo imprenditoriale) per un importo pari a 10 milioni di euro.

Tale anomalia di bilancio è stata rilevata anche dal commissario giudiziale avv. prof. Libertini nominato dal Tribunale fallimentare nell’ambito della procedura di concordato preventivo.

Negli anni successivi, queste le operazioni di fittizia sopravvalutazione di bilancio sono continuate e gli organi societari si sono avvalsi del contributo di società estere che hanno predisposto perizie di stima “di comodo” del magazzino e di beni strumentali di wind jet s.p.a. rappresentando valori sovrastimati per oltre 40 milioni di euro.

Secondo quando emerso dalle indagini, le fittizie rilevazioni dell’attivo nelle poste di bilancio sarebbero state eseguite d’intesa con i componenti dell’organo sindacale – che, invece, avrebbero dovuto svolgere funzioni di controllo – e d’accordo con i responsabili della società di revisione.

La Wind jet s.p.a avrebbe dunque intrapreso la trattativa svolta con Alitalia, nella prima metà del 2012, mentre versava in una grave condizione di dissesto occultata dalle fittizie sopravvalutazioni dei dati di bilancio.

Nel corso delle indagini sono emerse anche indebite appropriazioni di somme di Wind jet s.p.a. da parte di Rantuccio Stefano e Rantuccio Stefano Biagio per importi pari a circa 270.000 mediante complessi trasferimenti di danaro dall’Italia al Lussemburgo e Regno Unito e successive retrocessioni verso l’Italia.

Trattandosi di reato commesso in più di uno Stato, è stata contestata l’aggravante della transnazionalità.

Allo stato, risultano destinatari di informazione di garanzia e invito per rendere interrogatorio le seguenti persone di nazionalità italiana:

ABBADESSA Gianmarco quale componente del collegio sindacale di WIND JET S.p.a.;

COMINU Gianni quale Maintenence PH di WIND JET S.p.a.;

D’AMICO Giuseppe quale Engineering Manager di WIND JET S.p.a.;

DI FAZIO Luciano Senior Partner di EMINTAD, società di consulenza strategica advisor di WIND JET S.p.a. dal 14 gennaio 2011 con l’incarico di supportare la compagnia aerea in un piano di sviluppo;

CEDRO Gianluca Senior Partner di EMINTAD, società di consulenza strategica advisor di WIND JET S.p.a. dal 14 gennaio 2011 con l’incarico di supportare la compagnia aerea in un piano di sviluppo;

MARCHETTI Giulio quale Associate Partner della BOMPANI AUDIT S.r.l.;

PATTI Sarah quale componente del collegio sindacale di WIND JET S.p.a.;

PATTI Vincenzo quale Presidente del Collegio Sindacale di WIND JET S.p.a.;

PULVIRENTI Antonino quale Presidente del Consiglio di Amministrazione di WIND JET S.p.a, quale Amministratore Delegato e, dal 24.12.2009, Presidente del Consiglio di Amministrazione di MERIDI S.r.l. nonché quale Amministratore Unico di FINARIA S.p.a., titolare del 99,22% delle azioni di WIND JET S.p.a. e del 97,36% delle quote di MERIDI S.r.l.;

RANTUCCIO Biagio quale destinatario di somme di denaro sul proprio conto corrente;

RANTUCCIO Stefano quale Amministratore Delegato di WIND JET S.p.a.;

SANTAGATI Paola quale commercialista di WIND JET S.p.a.;

SIMONETTI Remo quale Amministratore della BOMPANI AUDIT S.r.l., società di revisione contabile iscritta all’albo CONSOB, incaricata dall’Assemblea dei Soci dell’11 luglio 2006 di svolgere l’incarico del controllo contabile di WIND JET S.p.a., incarico rinnovato per il triennio 2009-2011;

VITALITI Angelo, quale componente del Consiglio di Amministrazione di WIND JET S.p.a. nonché Amministratore Delegato di MERIDI S.r.l. dal 24.12.2009.

1 COMMENTO

  1. Cifre che, ai non addetti ai lavori, potrebbero sembrare altissime. Vi assicuro che sono bruscolini per una compagnia aerea come WindJet.
    Facendo un paragone: Alitalia, solo negli utlimi anni (prima dell’entrata degli arabi), aveva un passivo di più di 5 MILIARDI di euro. E parlo solo degli ultimi anni. Considerati tutti gli aiuti di stato (pagati da noi!) e le operazioni dubbie messe in atto (vedesi assunzioni indiscriminate di amici o appalti di manutenzione fuori mercato) non si capisce perché nessuno abbia avanzato una ipotesi simile per Alitalia, o peggio nessuno abbia aiutato seriamente WindJet, creando una falla economica e occupazionale che ancora paghiamo (stavolta solo noi siciliani e catanesi in particolare).
    Infine, l’operazione di cessione e retrocessione del brand, per quanto insolita, è prassi nel mondo economico (spesso, è vero, poco sano): la roma calcistica ha fatto operazioni del genere sulle proprie strutture e nessuno ha avuto da ridire, anzi…grande operazione finanziaria, complimenti!

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