Gionatha Spinesi su Radio Studio Italia
L’ex attaccante del Catania Gionatha Spinesi, intervenuto venerdì pomeriggio ai microfoni di Radio Studio Italia nel corso della trasmissione Universo RossoAzzurro, condotta da Igor Pagano in collaborazione con Donato e Livio Giannotta, polemico contro chi offende i valori dello sport e chiede provvedimenti seri e concreti, auspicando che non paghi solo il Catania.
Gionatha, un commento sulla vicenda che sta umiliando non soltanto la Catania sportiva ma anche la Catania città…
“E’ un discorso molto lungo e complesso e in egual misura semplice. Mi trovavo a Pisa a festeggiare il matrimonio di mio fratello, sarei rientrato mercoledì come poi ho fatto e da martedì ho cominciato a ricevere una miriade di messaggi. Non sapevo cosa aspettarmi, cosa potesse essere successo. La notizia è stata ancora più brutta, nel senso che purtroppo oggi come oggi nel mondo del pallone investire in una squadra di calcio, specialmente in Serie B, se si ha l’intenzione di costruire squadre che puntino a vincere e qualche investimento va male, è molto facile che l’anno successivo ci si debba mettere i soldi di tasca propria. Era ovvio che qualcosa di strano stesse accadendo negli ultimi due anni di gestione. Le domande se le sono poste un pò tutti, del perché e del come mai questa società si sia resa quasi sempre latitante nei confronti di stampa e tifosi che legittimamente chiedevano spiegazioni. Il continuo difendere a spada tratta l’operato di chi gestiva il Calcio Catania stesso dava, comunque, da pensare. Però mai e poi mai personalmente avrei pensato che ci fosse sotto una situazione come questa. Al di là della fine che farà il Catania poco importa, nel senso che conoscendo da circa una decina d’anni il tifoso catanese, lui continuerà ad esserlo sempre, indipendentemente dalla categoria. Quello che fa più male è il modo in cui il tifoso è stato trattato e di come l’immagine del catanese, sia in veste di tifoso che di cittadino, abbia subito una risonanza indubbiamente negativa a livello nazionale. Tra l’altro è la prima volta che un presidente venga coinvolto in combine sportive”.
Una situazione davvero pesante da accettare. Venire additati come il male assoluto del calcio, in uno sport evidentemente corrotto da diversi anni e non solo a Catania…
“Bisogna che venga fatta giustizia nel mondo del calcio, e ciò dovrebbe partire dai vertici, cioè da coloro che gestiscono in prima persona il sistema calcistico. Mi riferisco in primis alla Lega, ma anche allo Stato per quanto concerne il fenomeno scommesse sportive. E’ ormai palese sotto gli occhi di tutti, dal 2006, quando l’Italia vinse i mondiali, il coinvolgimento di alcuni giocatori, arrestati, tirati fuori, scagionati. Ogni anno si è sempre verificato qualche illecito sportivo combinato da più società. E tutto questo deve far pensare, perché continua ad accadere e continuerà a ripetersi perché non esistono alternative. Negli anni ’70-80 l’Italia era diventata la patria dei rapimenti, poi venne introdotta la legge sul pignoramento dei beni dei sequestrati e di conseguenza non ce ne furono più. Quindi è ovvio, direi automatico, che dovrebbe essere introdotta una legge dove chi sbaglia subisce il pignoramento di tutti i beni e si fa da uno a quattro anni di galera, non a chiacchere ma a fatti, e stai a vedere che non ci sarà più nessuna combine. Perché poi ci saranno tutti i giocatori, i direttori, i presidenti che dopo aver compiuto sacrifici per comprare una casa e mettere da parte i soldi, io in prima persona posso testimoniare che sono enormi, non mi riferisco ovviamente a chi abbia militato nelle grandi squadre ma a tutti gli altri sotto, e te li vedi sottrarre per aver combinato una partita, poi vai in galera e dovrai spiegare tutto questo ai tuoi figli, ai tuoi familiari, penso che tante persone smetterebbero di farlo. Ma fino a quando le cose rimarranno così come sono, beh, la radiazione è il massimo nel calcio? Ma è poco lontano. Oppure l’inibizione per un anno, tre mesi di arresti domiciliari? Allo stato attuale a me cambia poco o nulla. Magari vado in un altro Paese con i soldi che mi sono fatto attraverso questi giochi e mando le cartoline dei posti dove sto. Naturalmente questi non sono discorsi che riferisco a Catania ma a livello generale, di tutto quello che è inevitabile e che continuerà ad andare avanti fino a quando non verranno adottati provvedimenti seri e concreti”.
Come si può agire per evitare il verificarsi di tutto questo in Italia? Catania sarà capro espiatorio?
“La mia grossa paura è anche questa, nel senso che gridare giustizia adesso è corretto perché giustizia ci deve essere. Le persone colpevoli vanno radiate, ammesso che vengano accertati tutti i capi d’imputazione. E’ giusto anteporre il condizionale, anche se questo sembra ormai palese. E’ ovvio che dovranno pagare per come è giusto che debba pagare chi sbaglia in questi casi. Qui si tratta di truffa ai giocatori, anche allo Stato perché ci sono in gioco le bollette delle scommesse, di associazione finalizzata a delinquere, esportazione di denaro estero, compravendita di giocatori. Io sono rimasto a Catania a vivere, ho Catania nel cuore, squadra e città, io ho contribuito nel mio piccolo a portare la squadra in Serie A ed essere conosciuta a livello nazionale, in pagine positive e non negative. Purtroppo mi trovo anch’io a dire che chi sbaglia paghi ed è giunto il momento che ci siano pene importanti. Non a chiacchere o attraverso inibizioni, perché così non si risolve niente. In quale forma, in quale maniera, in quale situazione, mi auguro che coloro i quali gestiscano questa materia possano arrivare ad una scelta giusta affinchè si possa porre un limite ad una situazione divenuta ormai insopportabile. Fa male al calcio e alla gente che vive di calcio e di sport in generale. Perché poi, tra l’altro, ciò che mi fa incaz… è sentire uno alle intercettazioni parlare, fare lo sbruffone e alla fine anche dire viva lo sport! Ma tu lo sai che cosa vuol dire la parola sport? Ti dovresti sciacquare la bocca centomila volte. Mio figliolo ha cinque anni e le mie figlie fanno tutti sport. Valori sani, stare uniti, fare unione, aggregazione, amicizie, lealtà, rispetto delle regole. Questo è lo sport e non invece delinquere! Queste qui sono quelle persone che se non si interviene, una volta che avranno scontato la loro pena, tra un anno ti mandano la cartolina dalla Giamaica con i sederi di fuori e con le scritte “tanti auguri, io sono a godermi i soldi”. Il mondo del calcio deve essere una cosa pulita, come tutti gli altri sport in Italia. E questa gente qua è la minima parte, solo che hanno una risonanza enorme e quando commettono simili gesti è come se arrivasse uno tsunami. Questi soggetti devono essere troncati in modo esemplare per fare vedere che il bene trionfa sempre! Non tenendo poi in considerazione tutta quella fetta di tifosi che io ascolto, perché giustamente ti dicono che sono andati in trasferta, amici che hanno perso la vita e tutto per i valori verso questo sport, per credere in cose pulite.
Che effetto ti ha fatto vedere quelle immagini di Pulvirenti, tu che l’hai conosciuto potevi aspettarti una cosa del genere?
“Io non ho conosciuto questo presidente, ho conosciuto una persona diretta, una persona che sì, sa il fatto suo però allo stesso tempo molto responsabile, puntuale in quello che dice, sa mantenere la parola data. Ormai sono sei anni che non faccio più parte del Catania e questo tipo di persona non è quella che ho conosciuto io. Che sia stata così anche quando l’ho conosciuto io e poi è venuto fuori il lato suo non lo so, ma a me sembra di vedere due persone diverse”.
Quale pensi potrà essere la pena che verrà inflitta al Catania?
“Solitamente per illeciti sportivi le squadre sono sempre state fatte retrocedere negli anni passati. Penso che accadrà anche al Catania. Sicuramente la Polizia Postale e la Digos avranno concesso al pubblico veramente il due percento di quello che in realtà hanno per poter comminare gli arresti domiciliari. Comunque avranno situazioni importanti in mano, capi d’accusa da poter sostenere. Per quanto riguarda il problema calcistico del Catania mi auguro che innanzitutto si possa nominare a più breve il Presidente, non so se questo sia già avvenuto o meno. Successivamente verificare la condizione economica della società e mettere mano a quella che è la costruzione di una squadra, importante a prescindere dalla categoria. Perché il Catania è il Catania, anche dovesse essere in Serie C ha il dovere di presentare una formazione da Serie B, per poi l’anno successivo poter puntare direttamente alla promozione diretta dalla B alla A. Comunque, dare dei verdetti ora quando vedi solo la punta dell’iceberg è impensabile. Sembra che ad essere coinvolte ci siano più partite e molte più società. E’ giusto che le indagini vadano avanti fino in fondo, ma non sarebbe corretto che a pagare fosse solo il Catania. Certamente sono dell’idea che chi sbaglia una volta a questi livelli poi non possa più rientrare in questo mondo”.