Il futuro di Emanuele Calaiò merita una valutazione approfondita
Via da Catania o resta? Emanuele Calaiò rimarrebbe molto volentieri in Sicilia, qualora la società rossoazzurra fosse dello stesso avviso. Le richieste non mancano per l’attaccante palermitano, sondato da almeno 4-5 club tra cui Atalanta e Chievo in Serie A. A questo punto la palla passa al Catania, in particolare all’Amministratore Delegato Pablo Cosentino che non ha ancora assunto una decisione sul futuro di Calaiò. Scade tra un anno il contratto dell’attaccante palermitano, che potrebbe rimanere fino alla scadenza dell’accordo oppure prolungare il rapporto contrattuale.
L’incognita è rappresentata dalle scelte tattiche di Pasquale Marino. E’ risaputo che il tecnico marsalese abbia un debole per il 4-3-3, sistema di gioco che ha spesso adottato in carriera, fermo restando che Marino è pronto a valutare anche altre ipotesi tattiche se la situazione lo richiedesse. Uno tra Riccardo Maniero ed il già citato Emanuele Calaiò potrebbe non trovare spazio tra i titolari, ragion per cui potrebbe rendersi necessaria la cessione in caso di malcontento.
Pensando al fatto che il Catania, lo scorso anno, ha prelevato l’ex giocatore del Napoli a costo zero, inoltre non sarebbe una cattiva idea valutare l’ipotesi di fare cassa in questa sessione di mercato. Perdere un elemento come Calaiò, tuttavia, significa dire addio ad un leader dentro e fuori dal campo, che ha avuto il merito in questi mesi d’indossare la fascia di capitano, simbolo di grande senso di responsabilità verso i colori rossoazzurri.
Non bisogna, inoltre, dimenticare che Calaiò ha sempre lasciato il segno in Serie B, categoria che conosce benissimo garantendo un bottino di reti niente male. La stagione recentemente trascorsa non è da considerarsi positiva per il Catania ma, in un contesto deficitario, va sottolineato e ribadito che l’Arciere ha messo a segno qualcosa come 18 gol. A lungo ha tirato la carretta, contraddistinguendosi per spirito di sacrificio ed abnegazione, non lesinando sforzi fino all’ultimo istante.
Dal punto di vista comportamentale avrebbe potuto evitare qualche cartellino ingenuo, ma non si può certamente valutare in termini negativi la stagione vissuta a livello personale da Calaiò. In vista di un campionato di Serie B che si preannuncia ancora più difficile con almeno una decina di squadre potenzialmente in lotta per la promozione, rinnovare la fiducia a Calaiò sarebbe un segnale importante. Un messaggio ben preciso da inoltrare alle dirette rivali. Come dire che il Catania c’è e possiede mezzi rilevanti potendo dire la sua.
La società del Presidente Pulvirenti potrebbe reperire sul mercato un sostituto ma, francamente, è difficile fare a meno della sua esperienza. Inoltre, anche se fosse più difficile trovare spazio nell’undici di partenza, non va dimenticato che il torneo cadetto è lungo ed estenuante e ci sarà la possibilità per tutti di mettersi in evidenza. Indispensabile, pertanto, che il club dell’Elefante rifletta bene sul futuro di Calaiò, uno dei punti fermi del Catania 2014/2015, valutando pro e contro di un’eventuale cessione.