Squadra di Marcolin troppo spregiudicata a Bologna, difensivista contro il Livorno. Il Catania non vince
Avrebbe dovuto dare continuità alla brillante serie di cinque vittorie consecutive. Mister Dario Marcolin ha pensato di riuscire nell’intento optando per uno schieramento tattico spregiudicato in occasione della difficile trasferta di Bologna. Rosina, Castro, Maniero e Calaiò contemporaneamente in campo per sorprendere la retroguardia felsinea. Rosina, tra l’altro, preferito a Sciaudone e Sauro a Schiavi.
Tutte mosse che, nell’economia della gara, non si sono rivelate convincenti. Allo stadio Dall’Ara il Catania ha consegnato le chiavi del centrocampo alla formazione avversaria, creando pochissimi presupposti di pericolo negli ultimi metri. Il Bologna ne ha approfittato mettendo, tra l’altro, quella fame e cattiveria agonistica venuta a mancare in casa rossoazzurra.
Nel corso di Catania-Livorno, partita attraverso cui Marcolin ha parlato di “sogno spezzato”, nel secondo tempo gli etnei hanno invece optato per un atteggiamento tattico di gran lunga più prudente sperando, fino alla fine, di difendere il prezioso vantaggio. A tempo abbondantemente scaduto, invece, ecco arrivare la grande beffa: la concessione di un calcio di rigore inesistente a favore della squadra allenata da Panucci. Rigore, poi, trasformato da Vantaggiato per il definitivo 1-1 che non consegna ancora la salvezza al Catania.