Carpi umile e coeso, il Catania dovrà ripartire da qui
Adesso non ci sono dubbi. Il Catania ha acquisito l’aritmetica salvezza ponendo fine ad un vero e proprio incubo. A Carpi è bastato concedere poco all’avversario garantendo equilibrio tra i reparti per portare a casa il risultato minimo, utile ai fini della permanenza in Serie B. Uno 0-0 giusto, maturato al termine di una partita per lunghi tratti sonnecchiante.
C’era un po’ di tensione tra le fila dei rossoazzurri, mentre il Carpi giocava rilassato ben sapendo di avere già centrato la fantastica impresa di strappare il pass per la Serie A. Poca cattiveria agonistica nell’arco dei 90 minuti, i padroni di casa non hanno premuto sull’acceleratore ed il Catania si è adeguato ai ritmi dell’avversario. Praticamente Gillet non ha mai corso rischi concreti, ad eccezione di un retropassaggio errato di Ceccarelli ad inizio ripresa.
Lasagna e compagni hanno fatto il solletico alla difesa rossoazzurra. Il Carpi, invece, solo in alcuni frangenti ha rischiato di subire il gol. Ghiottissima, in particolare, l’opportunità di Ceccarelli prima dell’intervallo, colpendo il palo da posizione favorevolissima. Poi, poco altro da registrare nel contesto di una gara scialba. Nel frattempo arrivavano anche risultati confortanti dagli altri campi ed il Catania ha mantenuto alta la concentrazione fino alla fine, agevolato dall’atteggiamento dei padroni di casa, con la pancia piena dopo una stagione per lunghi tratti dominata.
Al triplice fischio dell’arbitro Pasqua, in uno stadio Cabassi in festa ha vinto la noia ed il Carpi è stato premiato con la consegna della Coppa Ali della Vittoria. Il giusto riconoscimento per una squadra che, attraverso l’umiltà e la coesione dell’intero ambiente biancorosso, seppur con molte meno risorse ha costruito le proprie fortune in questa stagione. Il Catania avrà capito la lezione?