Grande cuore rossoazzurro nel derby. Ora, il Catania, vede più vicina la salvezza
Mamma mia! Incredibile prova di carattere dell’undici di Marcolin che ha saputo reagire alle avversità attraverso una prestazione tutta cuore e grinta sul rettangolo di gioco. Occorreva dare continuità alle vittoriose performance di Catania-Avellino e Varese-Catania. La risposta in campo è stata eccellente. Obiettivamente nel primo tempo i tifosi rossoazzurri hanno temuto il peggio, con il Trapani passato in vantaggio al 9’ in virtù della trasformazione del calcio di rigore di Terlizzi. Poi, spinta dal calore dei tifosi granata, la squadra di Cosmi ha continuato ad esprimersi con attenzione, senza sbavature e cercando di limitare al massimo il potenziale del Catania.
Qualche buona opportunità per andare a segno non è bastata ai padroni di casa per riequilibrare il risultato. Così l’intervallo è stata un’occasione utile per Marcolin di parlare da vicino con ogni singolo giocatore ripristinando rabbia agonistica, concentrazione e determinazione. Sarà un caso ma, nella ripresa, di colpo la paura, il nervosismo e la tensione hanno lasciato spazio al coraggio, alla grinta, alla capacità di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Perché no, assolutamente, il Catania davvero non si poteva permettere di non vincere il derby. Troppo importanti i tre punti, troppo importante centrare il terzo successo di fila. Così, il Catania, ha attaccato a testa bassa nella speranza di cambiare al più presto le sorti del derby.
Al 49’ una perfetta punizione di Rosina a beneficio di Schiavi produce l’1-1 che dà nuova linfa ai rossoazzurri. L’adrenalina aumenta, la squadra è carica e continua a premere sull’acceleratore trovando subito la via del raddoppio con una sfortuna autorete di Terlizzi. Adesso sì, il Catania è carico a sufficienza e può affrontare i restanti minuti di gara in scioltezza, con la serenità di chi sa di essersi sbloccato psicologicamente superando il peso della classifica delicata. Rosina, schierato a centrocampo nel 4-3-1-2 con Castro trequartista, sale in cattedra e con lui il già citato argentino, Maniero e Calaiò.
Quattro giocatori dalle spiccate doti offensive che si rivelano devastanti per un Trapani costretto a concedere campo per tentare la rimonta. Nel frattempo mette la freccia anche Del Prete e gli assalti catanesi mandando in tilt la retroguardia granata. Il Catania attacca quasi a pieno organico, desidera fortemente chiudere i giochi. Al minuto 62 ci pensa Castro a calare il tris dopo un inserimento pregevole ed una conclusione altrettanto degna di nota. Gioia incontenibile sugli spalti, baci ed abbracci in campo tra le fila del Catania mentre si dispera Cosmi sulla panchina trapanese.
Il Trapani prova a dare segnali di risveglio ma si fa dura recuperare, anche a causa dell’ingenua espulsione di Ciaramitaro che replica il cartellino rosso dell’andata. Pochi rischi corsi complessivamente da Gillet a difesa dei pali nel secondo tempo e Catania che continua ad aggredire la difesa trapanese trovando, ancora con Schiavi, il gol che vale il definitivo 4-1. Una vittoria pesante, meritata, contro un Trapani sceso in campo con un atteggiamento troppo morbido dopo l’intervallo ma un Catania dal cuore grande. Undici leoni rossoazzurri avvicinano la squadra di Marcolin alla salvezza.