L’importanza di Manuel Coppola nello scacchiere tattico di Marcolin
In un centrocampo in cui viene a mancare, a nostro avviso, un giocatore che detti sapientemente i tempi assicurando geometrie e visione di gioco ad ampio respiro, si avverte anche la mancanza di un elemento che risponde al nome di Manuel Coppola. Il centrocampista romano, prelevato nella finestra invernale del calciomercato dal Cesena, che lo ha ceduto anche per non essere entrato in sintonia con il tecnico Domenico Di Carlo, possiede caratteristiche importanti che stanno venendo a mancare al Catania.
Subito si è presentato con il pieno d’entusiasmo e voglioso di fare ottime cose in maglia rossoazzurra, cementando la zona mediana del campo insieme con Rinaudo. Guarda caso, da quando Coppola è stato costretto a dare forfait per un infortunio non di lieve entità nel corso di Catania-Frosinone, ‘Fito’ ha accusato un calo di rendimento.
Coppola, infatti, copriva adeguatamente le zone del campo determinando quegli equilibri che si rivelano preziosi nel settore nevralgico. Rinaudo aveva le spalle coperte, con lui anche il laterale sinistro Antonio Mazzotta, che fa della corsa la sua arma migliore. Lo stesso Mazzotta, tra l’altro, non sta rendendo come nelle precedenti partite, essendo costretto ad indietreggiare spesso con la conseguenza che, a risentirne, è la spinta sulla corsia di sinistra.
Queste difficoltà, poi, hanno portato Rosina a giocare ancora più lontano dalla porta per tamponare le falle a centrocampo, arrivando poco lucido nei pressi dell’area di rigore avversaria. L’assenza di Coppola, fondamentale soprattutto in fase d’interdizione, costringe inoltre Rinaudo ad agire nelle vesti di tuttofare nell’arco dei 90 minuti, perdendo anch’egli lucidità. Equivoci tattici noti, che Marcolin deve cercare di risolvere in un modo o nell’altro.