Tre punti importanti in chiave salvezza, ora il Catania cerca conferme a Varese
Finalmente interrotta la serie negativa del Catania. L’ultimo successo risaliva addirittura alla 24/a giornata, ovvero in occasione dell’incontro casalingo vinto 2-0 ai danni del Perugia. Tanti, fin troppi incontri senza il raggiungimento della vittoria. Segnale inequivocabile del delicato periodo attraversato dagli uomini di Marcolin. La mancanza di risultanti importanti che testimoniassero un deciso cambio di rotta in una stagione che si sta rivelando deludente, ha comportato un clima di sfiducia. Ciò nonostante, la nutrita parte sana della tifoseria non ha mai pensato di abbandonare la sua amata creatura e, anzi, ha cercato di sostenerla nel modo più propositivo.
Oggi oltre 13000 spettatori hanno sostenuto la causa dell’Elefante e lo hanno portato alla conquista di una vittoria determinante per il futuro. La squadra è scesa in campo con un piglio senz’altro positivo che ha visto i rossoazzurri padroni del campo almeno per i primi 15 minuti. Il problema che attanaglia il Catania, però, continua ad essere la difficoltà a creare occasioni nitide sotto porta. Le squadre avversarie sembrano avere preso le giuste misure per affrontare la compagine catanese, ma non basta per spiegare la mancanza dei giusti equilibri tattici, di armonia e brillantezza. In chiave difensiva la squadra è riuscita a rispondere bene alle sortite offensive di un Avellino caparbio, che ha messo più volte in difficoltà il Catania.
Bene Terracciano, chiamato a sostituire Gillet in Nazionale. I suoi sono stati interventi più volte risolutivi e privi di sbavature. Trenta minuti positivi anche per Sauro, che oggi sostituiva lo squalificato Schiavi. Il subentrato Capuano ha svolto egregiamente il compito, limitando al massimo sviste ed errori. A centrocampo Rinaudo è incostante. Anche Sciaudone non si esprime ai livelli che ci aspettiamo da un giocatore del suo calibro. Invece il più tenace, volitivo e desideroso di vivacizzare il centrocampo rossoazzurro è stato Odjer. Annotazioni positive sono, inoltre, giunte dal rientrante Del Prete.
Da evidenziare, infine, la giornata no di due elementi, Rosina e Maniero. Il primo troppo indaffarato a cercare di saltare l’uomo e creare presupposti offensivi, riuscendoci soltanto di rado. Il secondo forse un pò troppo isolato in avanti, pur affiancato dal redivivo Calaiò, preso dalla morsa della difesa irpina che ha chiuso bene gli spazi. Il risultato finale di 1-0 è lo specchio di una partita che ha premiato un Catania sceso in campo voglioso di vincere ma che continua a palesare lacune, specialmente per quanto riguarda il centrocampo, zona nevralgica che detta gli equilibri dell’intera squadra. Segno di una condizione psicologica che pesa, ma anche che mister Marcolin deve ancora lavorare per trovare la quadratura del cerchio.
Per emergere da una classifica deludente appare necessario, pertanto, superare le difficoltà palesate dal gruppo e cercare di trovare quella continuità di risultati che è mancata nell’arco della stagione. Fare bene sul campo del Varese significherebbe che la vittoria contro l’Avellino non sia stata una mera casualità e possa davvero coincidere con l’inizio di una nuova era. Ponendo le basi per la costruzione di una salvezza che rappresenterebbe per squadra e società l’occasione giusta per ripartire di slancio, facendo una volta per tutte tesoro degli errori fin qui commessi.