CATANIA OPERAIO, bicchiere mezzo pieno ma la manovra è poco fluida

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Stavolta il pareggio del Catania è da valutare positivamente su un campo difficile, ma si può e si deve migliorare

I tifosi che speravano di festeggiare la prima vittoria esterna della stagione saranno rimasto delusi dal pareggio. Per quanto visto sul rettangolo di gioco e tenendo conto del valore del Vicenza e del suo stato di forma invidiabile, però, lo 0-0 maturato allo stadio Romeo Menti rappresenta un risultato positivo per il Catania. Rispetto alla gara di Modena, dove probabilmente si sarebbe potuto osare qualcosina di più, stavolta il bicchiere lo consideriamo mezzo pieno.

Non era facile portare via punti al cospetto di un avversario che ha dimostrato di potersi giocare fino in fondo le proprie carte per puntare in alto. L’espressione di gioco del Vicenza ha fatto ricordare, a tratti, quello spumeggiante dei tempi di Pasquale Marino seduto sulla panchina del Catania. Attraverso una buona organizzazione difensiva ed una disposizione tattica ordinata, la squadra dell’Elefante è riuscita a concedere poco ad un avversario solitamente capace di creare molte occasioni per andare a segno.

Di contro, però, il Catania si è visto poco nella metà campo avversaria faticando a contrastare il possesso palla vicentino. La forte spinta biancorossa sugli esterni ha costretto Parisi e Mazzotta a concentrarsi prevalentemente a difendere, con risultati lusinghieri, ma c’è da dire che gli attaccanti etnei hanno sofferto le pene dell’inferno, essendo scarsamente assistiti dai compagni. Calaiò andava spesso a rincorrere i difensori avversari nella speranza di conquistare il possesso della sfera, come lui Maniero, subentrato proprio all’attaccante palermitano nel corso della ripresa.

Castro ha fatto bene a sprazzi, alternando la creazione di presupposti interessanti a momenti di estraniazione dal gioco. In mezzo al campo Rosina ha dato manforte al lavoro svolto dai centrocampisti, limitando di conseguenza la pericolosità dei compagni nel reparto offensivo. Odjer ha fornito un contributo molto utile alla causa allargando il gioco quando necessario, interdendo l’azione e garantendo geometrie alla manovra. Manovra, però, troppo poco fluida. Forse è su questo punto che bisognerebbe lavorare in maniera particolare.

Il Catania dovrebbe essere più manovriero e meno prevedibile, avendo la capacità di sfruttare decisamente meglio le ripartenze. In questo senso non aiuta la condizione psicologica causata da una classifica ancora deficitaria e dalla mancanza di vittorie. Ritrovare il successo sarebbe la panacea di tutti i mali. A Vicenza non è arrivato, ma avere conquistato un punto su un campo difficile e, ancora una volta, senza subire gol aumenta l’autostima. Si può e si deve migliorare, sperando che ci siano finalmente le premesse per portare a casa la prima affermazione esterna della stagione nel prossimo turno di campionato a Chiavari.