Rigore generosamente concesso a Calaiò come nel caso di Castaldo all’andata
Minuto 42 del primo tempo. Contatto in area tra il difensore dell’Avellino Alessandro Fabbro e l’attaccante del Catania Emanuele Calaiò. Quest’ultimo cade nell’area di rigore irpina, l’arbitro Baracani non ha dubbi e concede il calcio di rigore, che verrà trasformato dallo stesso Calaiò. Proteste vibranti in casa Avellino, squadra e società irpina faticano ad accettare il verdetto del campo ed in particolare la decisione del direttore di gara di assegnare il penalty. Sembra, in effetti, che si tratti di un rigore generosamente concesso dal “fischietto” di Firenze. Un po’ come successe in occasione del match disputato all’andata, quando al Partenio-Lombardi la formazione avellinese beneficiò di un rigore decisivo nell’economia della gara per fallo in area di Frison ai danni di Castaldo. Lo stesso bomber biancoverde trasformò il penalty ma Frison, a ragione, urlò a più riprese all’arbitro Aureliano di non avere minimamente toccato l’attaccante irpino. Ancora una volta, quindi, un dubbio calcio di rigore decide il confronto tra le squadre di Catania ed Avellino.