Cenni storici sull’Avellino
TuttoCalcioCatania ha raccolto alcune curiosità storiche legate all’Avellino, prossimo avversario del Catania in campionato allo stadio Angelo Massimino. Eccole di seguito riportate in pillole:
1. Dichiarata fallita nel 2010 dal Tribunale Civile di Avellino, è stata radiata dalla Federcalcio l’11 febbraio 2011. Il 10 luglio 2009 è stata esclusa dai campionati professionistici per decisione della Co.Vi.Soc e, ad agosto, venne rifondata grazie al sodalizio avente a capo il biologo Walter Taccone.
2. Occupa il 42º posto nella Classifica perpetua della Serie A dal 1929.
3. Terremoto del 23 novembre 1980. Uno dei testimoni della tragedia, il difensore Salvatore Di Somma, ha ricordato l’atmosfera di quei giorni: “C’erano delle situazioni drammatiche, morti a terra, gente che tirava i propri parenti dalle macerie. C’è una cosa che però non dimenticherò mai. Una signora, a piazza Libertà, mentre piangeva i suoi cari mi disse: “Salvatore, hai visto che è successo? Però oggi che bella vittoria abbiamo fatto…”.
4. Transitarono per Avellino tanti futuri campioni e giocatori già affermati, come gli irpini Pasquale Casale (primo avellinese a debuttare in serie A con la maglia dell’Avellino) e Fernando De Napoli, Stefano Tacconi, Ottorino Piotti, Andrea Carnevale, Luciano Favero, Beniamino Vignola, Geronimo Barbadillo, Ramón Díaz, lo storico capitano Adriano Lombardi, Juary, José Dirceu, Angelo Colombo,Walter Schachner, Franco Colomba (allenatore dei lupi nella stagione 2005/2006), Paolo Beruatto, Vincenzo Romano, Angelo Alessio e allenatori come Vinicio, Eugenio Bersellini, Rino Marchesi e Ottavio Bianchi.
5. La mascotte è un lupo con la divisa biancoverde. La tifoseria è “amica” dei colori giallorossi del Messina.
6. L’Avellino ha modificato più volte il proprio stemma. Il soggetto è però sempre stato un lupo stilizzato, talvolta raffigurato in figura intera, spesso nel particolare della testa di profilo.
7. L’unico giocatore dell’Avellino a disputare un Mondiale è stato Fernando De Napoli, con 4 presenze a Messico ’86 più un’altra presenza in amichevole pre-mondiale contro la Cina.
8. Nei primi anni della sua storia l’Avellino disputa le partite casalinghe nel campo sportivo Piazza d’Armi, situato nel centro della città. Grazie all’ubicazione dello stadio, sia gli abitanti dei palazzi circostanti che i detenuti del carcere borbonico poterono assistere alle partite gratuitamente sino al 1970, anno dell’addio allo storico impianto sportivo per il più capiente Comunale. Successivamente l’Avellino ha giocato, e continuare a giocare, al Partenio, che dal 2011 ha assunto la denominazione di Partenio-Lombardi.
9. ”L’Avellino può cambiare squadra, allenatori, tutto, ma il pubblico, con quel pubblico che li trascina dall’inizio alla fine, giocare al Partenio sarà sempre difficile per tutti”. Parole di Dino Viola, Presidente della Roma anni ’80.
10. Ferenc Plemich (ungherese), Lajos Kovacs (ungherese), Skender Perolli (austriaco), Luís Vinício (brasiliano), Antonio Angelillo (argentino naturalizzato italiano), Tomislav Ivić (croato), Zbigniew Boniek (polacco), Roberto Morinini (svizzero), Aldo Ammazzalorso (argentino naturalizzato italiano), Zdeněk Zeman (ceco). Questi gli stranieri che hanno allenato l’Avellino nella storia.