C’è un patto da rispettare con i tifosi. Catania, puoi ancora salvare la categoria
Settimana scorsa il Catania ha aperto le porte ai tifosi a Torre del Grifo. Non per assistere agli allenamenti, ma per consentire al popolo rossoazzurro d’incontrare la squadra, avere un dialogo in particolare con alcuni dei giocatori più rappresentativi. Il primo a metterci la faccia, come sempre, è stato Emanuele Calaiò. L’attaccante palermitano, anche nel dopo-partita di Chiavari ha accettato il confronto con i circa 70 tifosi rossoazzurri presenti allo stadio Comunale. Mortificato, Calaiò non intende mollare ed è determinato a dare battaglia, sul campo, fino alla fine.
Le parole di Calaiò, però, sono in rappresentanza di tutta la squadra. Una squadra che ha stretto un patto con i tifosi. Nessun accordo scritto, ma la promessa di dare il massimo da qui alla conclusione della stagione. Oggi non importa più essere a conoscenza del fatto che il Catania non potrà tornare in Serie A nell’immediato. Dispiace enormemente, poiché si tratta dell’obiettivo stagionale principalmente prefissato. Si deve, tuttavia, guardare al futuro. Un futuro che non può essere roseo se privo di chiarezza. Urge chiarezza a 360 gradi e farlo con serenità, nell’ottica di ricostruire un giocattolo che rischia la distruzione totale se non si eviterà la retrocessione in Lega Pro.
Categoria che ai tifosi fa paura anche solo pronunciare. Da una parte la tifoseria è pronta a rispettare fino in fondo il patto di sostenere il Catania nelle prossime partite. Dall’altra, si rende necessario che i protagonisti sul rettangolo di gioco, cioè i giocatori, facciano davvero del loro meglio per uscire da questa situazione. Si avverte il peso psicologico della delicatezza del momento, il clima che si respira incide negativamente sulle prestazioni del Catania. Ma le stesse prestazioni possono essere migliorate affrontando le prossime “finali” con il coltello tra i denti. Mettendo da parte i “nomi”.
Inutile menzionare le qualità tecniche individuali se poi non c’è un collettivo che si dimostra all’altezza del compito di risollevare il Catania. Calaiò, ma non soltanto lui. TUTTI i componenti della squadra di Marcolin devono remare nella medesima direzione. La tifoseria soffre dannatamente questa situazione, si fida di coloro che scendono in campo senza mai lesinare sforzi, dando l’anima per salvare la categoria. Mancano dieci partite al termine del campionato, non sono poche ma neanche un’enormità.
Basta cercare alibi parlando di sfortuna, arbitraggi imbarazzanti, difficoltà a giocare su campi in erba sintetica e quant’altro. Il gruppo risponda giocando semplicemente con il cuore. Lo ripetiamo con ancora più forza, il cuore! Catania saprà comprendere i vostri sforzi, saprà ripagarli e regalare tutto l’affetto che merita chi, indossando la maglia rossoazzurra, non risparmia alcuna goccia di sudore.