Pro Patria, Us Catanese e Acf Catania
La prima squadra di calcio della provincia etnea venne fondata nel 1908 da Gaetano Ventimiglia e Francesco Sturzo d’Aldobrando e si chiamava Associazione Sportiva pro Educazione Fisica Pro Patria. Nel 1910 la denominazione sociale diventò Unione Sportiva Catanese. Negli anni 1920 si iniziò con i campionati ufficiali: nel 1920 la Catanese partecipò alla Coppa Federale Siciliana, nel 1927 al Campionato Catanese (vinto nel 1928-29).
Nel 1929 arrivò la prima iscrizione in Seconda Divisione con il nome di Società Sportiva Catania (poi cambiato in Associazione Calcio Fascista Catania). La prima stagione in Serie B è la 1934-35: prima della Seconda Guerra Mondiale saranno quattro le partecipazioni alla cadetteria. Con la guerra, la società si sciolse.
Il Club Calcio Catania
Nel 1946, la squadra rinacque con il nome di Club Calcio Catania, il primo presidente fu Santi Manganaro-Passanisi. Dopo tre anni in Serie C, arrivò la promozione in B. Nel 1954 la squadra venne promossa in Serie A per la prima volta, retrocedendo subito per illecito sportivo.
Tra il 1960 e il 1966 il Catania disputò sei stagioni consecutive nella massima serie, ottenendo per tre volte l’ottavo posto. Nel 1964 perde la finale della Coppa delle Alpi contro il Genoa. Inoltre in quegli anni il Catania batté molte squadre titolate: da lì l’espressione “clamoroso al Cibali”, coniata da Sandro Ciotti.
Nel 1970-71 l’ultima stagione in Serie A prima della retrocessione dopo quasi 25 anni (1973-74) in Serie C. Angelo Massimino, il presidente che porta avanti la squadra per un ventennio, non riesce a far fare il salto di qualità alla squadra che per otto stagioni sbaraglia il campo in Serie C e rischia la retrocessione ogni anno in Serie B.
I 40.000 dell’Olimpico
Nella stagione 1982-83 il Catania ottiene la sua quarta promozione in Serie A al termine di una stagione sofferta. Dopo un grande campionato il Catania concluse al terzo posto. Le prime due posizioni furono occupate rispettivamente dal Milan e dalla Lazio a quota 54 e 52 punti. Al terzo posto, invece, oltre al Catania, si classificarono anche la Cremonese e il Como a quota 45 punti. Quindi, si dovette ricorrere agli spareggi.
Per la prima partita contro il Como le stime parlano di poco meno di 20.000 catanesi allo stadio Olimpico di Roma. Per allora (e anche per oggi) quella fu una delle trasferte più numerose. L’incontro si concluse 1-0, con rete di Angelo Crialesi. La sfida tra i comaschi e i cremonesi si concluse invece senza reti.
Il grande esodo da Catania arrivò il 25 giugno 1983, in occasione del secondo spareggio, contro la Cremonese. Se lo ricordano ancora in molti. Soprattutto i giocatori, che erano molto attaccati alle maglie e, come ha ammesso il portiere-capitano Roberto Sorrentino, furono così impressionati dal seguito di pubblico che «ancora quei 40.000 dell’Olimpico me li sogno la notte». Oggi le foto e i filmati dimostrano la qualità del colpo d’occhio. Appena l’arbitro fischiò la fine della partita si scatenò il putiferio negli spalti. Migliaia di bandiere e sciarpe rossazzurre si alzarono al cielo accompagnate da fumogeni. Massimino in quel momento si sentì male per l’intensità della gioia.
Delusione e crollo
L’impatto con la serie A sembra essere discreto: il Catania ottiene nelle prime quattro giornate due sconfitte (un 3-1 dall’Udinese, dopo essere passato in vantaggio nella prima frazione di gioco, e un 2-1 in casa del Milan, con il decisivo gol nel finale di Alberigo Evani) e due pareggi (0-0 contro il Torino e 1-1 contro la Sampdoria di un giovanissimo Roberto Mancini), alla quinta i rossazzurri si sbloccano e vincono in casa 2 a 0 contro il Pisa con una doppietta di Aldo Cantarutti, portandosi così a metà classifica . Sarà però l’unica vittoria in campionato, infatti arriverranno in seguito solo otto pareggi e diciassette sconfitte (pesantissimi il 5-0 a Firenze ed il 6-0 a Milano contro l’Inter). A causa di quella infausta stagione, il Catania detiene il record del minor punteggio in classifica nei campionati a sedici squadre nella massima serie (12 punti conquistati in trenta giornate). Da quel momento inizia un inesorabile declino che porta la squadra nuovamente in Serie C1 nel 1987-88.
Nel 1993 il Catania Calcio scompare: viene radiato dalla FIGC per inadempienze finanziarie. La battaglia legale che segue stabilisce che la società non è fallita e può ripartire (in ritardo) dall’Eccellenza Siciliana. Ripescati il primo anno, vittoriosi il secondo anno nel Campionato Nazionale Dilettanti, il Catania riconquista la Serie C1 solo al termine della stagione 1998-99 dopo un lungo testa a testa con i rivali del Messina.
Fu l’avvento dei Gaucci a sancire il ritorno in serie B per i rossazzurri: patron era Luciano, presidente suo figlio Riccardo. Al secondo anno, il 9 giugno 2002, il Catania conquistò la promozione in B a Taranto, pareggiando contro la squadra locale la finale di ritorno play-off dopo la vittoria per 1-0 in casa.
Dal 2002 alla Serie A
Nel 2002-03 la squadra del presidente Riccardo Gaucci vive un’annata storta: malgrado abbia a disposizione una rosa molto forte (con l’ex nazionale belga Luis Oliveira), i rossazzurri giocano bene in casa e perdono puntualmente in trasferta. In panchina si susseguono cambi ed esoneri senza soluzione di continuità: saranno in cinque a guidare gli etnei nel corso del campionato, la coppia Maurizio Pellegrino – Francesco Graziani, l’ex “madridista” John Benjamin Toshack, Edoardo Reja e Vincenzo Guerini. Alla fine della stagione, il Catania retrocede in Serie C1, ma poi viene riammesso in seguito ad una serie di vicissitudini giudiziarie (il Caso Catania).
Nel 2003-04 la squadra viene messa in piedi in un giorno solo dal direttore sportivo Guido Angelozzi, con i giocatori scartati dalla Serie B. Tra questi c’è anche Giuseppe Mascara, reduce da un brutto infortunio, che si rivela fondamentale. Con Gabriele Matricciani e Stefano Colantuono in panchina, la squadra sfiora la promozione in Serie A e vive un’annata positiva. A tre giornate dal termine, i Gaucci cedono la società a Antonino Pulvirenti.
L’imprenditore catanese promette da subito la massima serie in tre anni. Alla prima stagione, nel 2004-05, l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco deve praticamente rifondare la società e il gruppo. Dall’Acireale arrivano in blocco Maurizio Anastasi, Massimo Lo Monaco, Ciro Polito, Orazio Russo ed Andrea Suriano. Poi vengono presi alcuni giocatori di rilievo per la categoria, su tutti Armando Pantanelli, Marco Ferrante e Davor Vugrinec. In panchina è chiamato Nedo Sonetti. Nonostante i grandi nomi la squadra arranca ed alcuni “senatori” vanno via in punta di piedi a gennaio. La squadra viene rinforzata con alcuni prestiti (Jeda, Matteo Serafini, César). Il Catania riesce a scalare diverse posizioni nel girone di ritorno e cerca di salvare la stagione tentando un aggancio alla zona playoff (che sarebbe valsa automaticamente promozione in A a causa dei fallimenti del Perugia e del Torino), ma una brutta sconfitta interna con l’Empoli, alla 38esima giornata, spegne ogni illusione rimasta. Il Catania chiude il campionato all’undicesimo posto, in compagnia di Bari ed AlbinoLeffe.
Nell’estate 2005 la svolta: viene ingaggiato il tecnico Pasquale Marino, ritorna Mascara, vengono acquistati Gionatha Spinesi, Umberto Del Core, Roberto De Zerbi, Davide Baiocco e alcuni altri giocatori fondamentali che si inseriscono nel gruppo dei reduci del campionato precedente (tra cui Armando Pantanelli, Paolo Bianco, Cristian Silvestri, Fabio Caserta e Orazio Russo). L’inizio della stagione però è decisamente altalenante, con buone vittorie (su tutte quella contro l’Atalanta, liquidata con un roboante 4-1) alternate a prestazioni deludenti. Ma dalla quindicesima giornata il Catania cambia registro, inanellando ben sei vittorie di fila rispettivamente contro Rimini, Cremonese, Verona, Modena, Pescara e Catanzaro, serie interrotta solo dal pareggio in casa dell’AlbinoLeffe. Durante il girone di ritorno il Catania riacciuffa il Mantova e la promozione in A sembra ormai facilmente raggiungile, ma il Torino opera una prodigiosa rimonta e si porta a soli due punti dagli etnei alla trentanovesima giornata. Il Catania però non molla, batte Pescara e Catanzaro (rispettivamente 3-0 e 3-1) ed il 28 maggio 2006 torna dopo un’assenza di oltre 22 anni in serie A grazie al successo per 2-1 sull’AlbinoLeffe (Gionatha Spinesi ed Umberto Del Core siglano le reti rossazzurre). Migliaia di catanesi festeggiano nelle piazze e nelle strade della città l’approdo del Calcio Catania nella massima serie.
La stagione 2006-2007 inizia nel migliore dei modi: il Catania vince molte partite e riesce a chiudere il girone di andata con 29 punti, al quarto posto. Alla terza giornata di ritorno, il 2 febbraio, il Catania affronta il Palermo e, alla fine della partita, all’esterno dello stadio iniziano degli scontri tra alcune persone a volto coperto e la polizia, che causano la morte di un ispettore di polizia, Filippo Raciti. A seguito di tali scontri, dopo una breve sospensione del campionato, il Calcio Catania viene punito con l’obbligo di giocare le partite casalinghe a porte chiuse ed in campo neutro. Inizia un periodo nero per la squadra che la porta, all’ultima giornata, ad avere totalizzato solo 9 punti in tutto il girone di ritorno. L’ultima giornata, il 27 maggio sul campo neutro di Bologna, il Catania affronta il Chievo in uno scontro diretto e, vincendo per 2-0, condanna i clivensi alla retrocessione in serie B (le reti sono siglate da Fausto Rossini e Mauro Minelli) e conquista la salvezza, a 42 anni di distanza dall’ultima. Al termine della stagione il tecnico Marino lascia la panchina del Catania per andare ad allenare l’Udinese: prende il suo posto Silvio Baldini.
Nella stagione 2007-08, il girone d’andata si svolge discretamente bene per i rossazzurri, che chiudono all’undicesimo posto con 22 punti, +6 dalla zona retrocessione; contemporaneamente, eliminando Milan ed Udinese, il Catania conquista la sua prima semifinale di Coppa Italia. Tuttavia, nel girone di ritorno, la squadra subisce un forte calo di rendimento, con una serie di sconfitte in trasferta e la difficoltà a fare punti anche nelle gare casalinghe. L’1 aprile, dopo la sconfitta in casa con il Torino, diretta concorrente per la salvezza, Baldini lascia la panchina catanese, d’accordo con la dirigenza; a prendere il suo posto è Walter Zenga che esordisce nel migliore dei modi con un secco 3-0 contro il Napoli. Si salva all’ultima giornata pareggiando in casa contro la Roma, nel doppio confronto a distanza scudetto-retrocessione Parma-Inter con lo scudetto vinto da questi ultimi e la retrocessione dei parmigiani.
Il Catania si appresta a disputare nella stagione 2008-2009 la sua dodicesima stagione in serie A. viene riconfermato Walter Zenga. La società si fa notare molto nel mercato estivo poichè acquista, sfruttando la plusvalenza di Vargas, il mediano Ezequiel Carboni dal Red Bull Salzburg, l’interno destro Pablo Ledesma (che con il Boca Juniors ha vinto 1 campionato argentino, 2 Coppe Libertadores, 1 Coppa Sudamericana e 1 Coppa Intercontinentale) e il trequartista rumeno Nicolae Dica, nominato nel 2005/06 terzo miglior giocatore della Champions League dietro a giocatori del calibro di Kakà e Cristiano Ronaldo. Inoltre il Catania prende in prestito secco l’Under 21 Michele Paolucci, mentre dall’Argentina ritorna dal prestito Ezequiel Llama. Grazie a questi acquisti sudamericani il Catania diventa la squadra con più argentini in rosa (ben 7), scavalcando l’Inter, fermo a 6.
La nuova stagione inizia molto bene, arrivando addirittura a toccare il primo posto in classifica per qualche ora alla 7° giornata, con 14 punti. I risultati arrivano quasi sempre in casa, al Massimino, e non mancano risultati di prestigio, ad esempio nel derby siciliano contro il Palermo (2-0) e contro la Roma (3-2); rilevante anche la vittoria conquistata contro il Torino alla 12° giornata per 3-2, che rappresenta la centesima vittoria del Catania in Serie A. Fuori casa invece, continuano le difficoltà già intraviste la scorsa stagione, tanto che alla fine del girone d’andata il Catania riesce a collezionare solamente 3 punti in trasferta. Tuttavia grazie ai 22 punti raccolti in casa, il Catania al giro di boa si trova all’undicesimo posto a 25 punti, +10 dalla zona retrocessione. Nel mercato di gennaio si interviene nelle fasce difensive, considerate da tifosi ed opinionisti il punto debole dei rossoazzurri. Così vengono ceduti Sardo e Sabato e acquistati Ciro Capuano dal Palermo e Alessandro Potenza dal Genoa.
Nel girone di ritorno, dopo aver inizialmente attraversato il momento peggiore del campionato (2 punti in 6 partite tra gennaio e febbraio ed eliminazione in Coppa Italia ad opera della Juventus), il Catania si allontana definitivamente dalla zona retrocessione con due vittorie consecutive contro Reggina e Palermo, con quest’ultima che, conseguita al Barbera di Palermo con il risultato storico di 0-4, permise al Catania di ritrovare la vittoria in trasferta dopo 33 turni e stabilire il record di gol di scarto realizzati in una partita fuori casa. A questi numeri si aggiunge il capolavoro di Mascara, che con un pallonetto scagliato da centrocampo realizza uno dei gol più belli della stagione 2008/2009 ed entra di diritto nel ristretto novero di calciatori che sono riusciti in questo capolavoro balistico. La salvezza matematica arriva alla 35° giornata con tre turni d’anticipo, nonostante la sconfitta casalinga contro la Fiorentina. La domenica successiva, battendo il Napoli in casa, il Catania festeggia un altro record, quello dei punti conquistati in Serie A (43), superando il precedente recordi di 41 punti della stagione 2006-2007.
Al termine di questa gara il tecnico Walter Zenga annuncia l’addio alla società. Al suo posto viene ingaggiato Gianluca Atzori. La stagione è da ricordare anche per la convocazione in Nazionale di Giuseppe Mascara e Marco Biagianti. Il Ct Marcello Lippi li ha chiamati per l’amichevole contro la Nazionale nordirlandese del 6 giugno 2009. Mascara ha esordito dal primo minuto nel tridente con Rossi e Pazzini mettendo a segno un assist ed è uscito alla fine del primo tempo; Biagianti è rimasto in panchina. Da segnalare inoltre gli esordi dei giovani della primavera Vito Falconieri, Andrea D’Amico e soprattutto Fabio Sciacca, convocato successivamente dall’Italia Under-20 per i XVI Giochi del Mediterraneo.
La stagione 2009-2010 comincia con tre amichevoli contro Beşiktaş (1-1), Ceahlăul Piatra Neamţ (6-1) e FC Utrecht (0-0). Durante la sessione estiva di mercato dall’Argentina arrivano il portiere della Nazionale Mariano Andujar, vincitore della Copa Libertadores 2009 con l’Estudiantes de La Plata; Nicolás Spolli, difensore del Newell’s Old Boys, e Pablo Barrientos, fantasista del San Lorenzo di proprietà del FK Mosca. Dal mercato italiano invece arrivano Giuseppe Bellusci dall’Ascoli, difensore di prospettiva; Błażej Augustyn, difensore polacco di proprietà del Legia Varsavia in prestito al Rimini; Gennaro Delvecchio, che dalla Sampdoria ritorna a Catania dopo 5 anni; il centrocampista Federico Moretti e il portiere Andrea Campagnolo, entrambi a parametro zero. Sul fronte cessioni sono da registrare gli addii a Davide Baiocco, Gionatha Spinesi, Cristian Silvestri, Lorenzo Stovini e Albano Bizzarri. Inoltre la società trova l’accordo con il Genoa per il rinnovo della comproprietà di Alessandro Potenza e riscatta interamente il cartellino di Ciro Capuano dal Palermo.
Il 2 agosto 2009 il Catania affronta in casa il Cagliari e la Fiorentina in Dahlia Cup, riuscendo a vincere il primo trofeo organizzato dall’emittente Dahlia TV. L’ultimo giorno di mercato, il Catania piazza gli ultimi due colpi, acquistando Simone Pesce dall’Ascoli e Giovanni Marchese dal Chievo. Nell’operazione Marchese, rientrerà al Chievo Gennaro Sardo, ceduto nuovamente in prestito con diritto di riscatto. Il campionato inizia però male, alla 15ª giornata il Catania ha raccolto solo 9 punti (1 vittoria, 6 pareggi, 8 sconfitte), trovandosi all’ultimo posto insieme al Siena; il tecnico Atzori viene così esonerato e al suo posto viene ingaggiato il serbo Siniša Mihajlović. Il 20 dicembre 2009, alla 17ª giornata del girone di andata, avviene il colpo clamoroso: il Catania, benché ultimo in classifica, vince a Torino contro la Juventus per 2-1, grazie ai gol di Martínez al 23° del primo tempo su rigore e Izco al 42° del secondo tempo. Non accadeva da più di 46 anni e cioè dal 7 aprile 1963 che il Catania vincesse in campionato sul terreno della Juventus. Nella sessione invernale di calciomercato la società, in piena zona retrocessione, acquista l’attaccante argentino Maxi López che metterà a segno ben 11 gol nel giro di pochi mesi. Con l’allenatore serbo in panchina il Catania cambia marcia, ottenendo 14 punti in 8 partite e riemergendo per la prima volta stagionale dalla zona retrocessione. Il Catania chiude il campionato al 13° posto con 45 punti, cifra che rappresenta il nuovo record di punti in Serie A dei siciliani, superando di due punti quello dell’anno precedente.
La stagione 2010/2011 inizia con Marco Giampaolo come allenatore, che firma un contratto biennale insieme al suo staff composto dal secondo Fabio Micarelli, il preparatore atletico professor Roberto Peressutti, il preparatore dei portieri Emilio Tuccella ed il collaboratore tecnico Lorenzo Rubinacci. La rosa si contraddistingue per l’alto numero di argentini, ben 12. La squadra termina il girone d’andata a 21 punti, +3 dalla zona retrocessione. Il 19 gennaio 2011 il Catania e Giampaolo risolvono il rapporto contrattuale e contestualmente viene nominato Diego Simeone quale nuovo allenatore della squadra etnea. Nello stesso giorno gli etnei svolgono il loro primo allenamento nel nuovo centro sportivo della società situato a Torre del Grifo, inaugurato il 18 maggio. Durante la sessione invernale di calciomercato vengono ceduti Pablo Barrientos, Gennaro Delvecchio, Mirko Antenucci e soprattutto Giuseppe Mascara, capitano nonché calciatore che con la maglia del Catania ha realizzato più gol in partite di campionato (58) e in Serie A (31). Vengono altesì acquistati Francesco Lodi dal Frosinone, Ezequiel Schelotto dall’Atalanta e Gonzalo Bergessio dal Saint-Étienne.
L’esordio di Simeone non è dei migliori: i rossazzurri ottengono solo un punto nelle prime quattro partite. La prima vittoria del nuovo tecnico arriva alla quinta, nel match casalingo con il Lecce, con gol di Matías Silvestre e doppietta su punizione di Francesco Lodi, che capovolge il risultato. In 8 partite, il Catania conquista 11 punti (importante il successo nel derby di Sicilia al Massimino contro il Palermo, conclusosi con un secco 4-0, e il pareggio in extratime con la Juventus (2-2). Dopo la vittoria sul Cagliari per 2-0, il Catania conquista la salvezza l’8 maggio, ottenendo la prima affermazione stagionale in trasferta sul campo del Brescia, che retrocede in Serie B. Il 15 maggio, alla penultima giornata, con la vittoria all’ultimo minuto contro la Roma il Catania raggiunge l’undicesimo posto a quota 46 punti, stabilendo il suo nuovo record di punti in Serie A battendo quello di Siniša Mihajlović (45) della stagione precedente e quello di Walter Zenga (43) di due stagioni fa. Il campionato si conclude con la sconfitta contro l’Inter per 3-1 allo stadio San Siro. Al termine della stagione Simeone rescinde consensualmente il contratto ed il Catania lo sostituisce con Vincenzo Montella, il cui arrivo viene ufficializzato il 9 giugno 2011 firmando un accordo di durata biennale. L’ex allenatore della Roma è protagonista di una stagione molto positiva. Il primo momento particolarmente significativo è rappresentato dalla trasferta di Lecce: il 26 novembre 2011ottiene il primo successo esterno in coincidenza con la partita n.500 in Serie A e Barrientos realizza il primo gol italiano.
Nella sessione invernale del calciomercato i rossoazzurri prelevano quattro giocatori in prestito. Si tratta del portiere Juan Pablo Carrizo (Lazio), del terzino Marco Motta (Juventus), del centrocampista cileno Felipe Seymour (Genoa) e l’attaccante italo-nigeriano Osariemen Ebagua (Torino). Il Catania acquista inoltre a titolo definitivo l’esterno sinistro brasiliano Wellington Teixeira Dos Montes, proveniente dall’Uberaba. Il 28 aprile 2012 la formazione etnea non va oltre l’1-1 nel derby di Palermo, risultato che le consente di battere ancora una volta il record di punti in Serie A. Dopo un campionato che ha visto il Catania a lungo a ridosso della zona Europa, il calo di rendimento porta nel finale di stagione a chiudere all’undicesimo posto con 48 punti complessivamente ottenuti. Dopo 8 anni si dimette l’amministratore delegato del Catania Pietro Lo Monaco, sostituito da Sergio Gasparin, e la società ingaggia un nuovo direttore sportivo: Nicola Salerno. Vincenzo Montella lascia la panchina rossoazzurra, al suo posto Rolando Maran, che ha sfiorato con il Varese la promozione in Serie A.
All’esordio il Catania di Maran ottiene un importante punto in trasferta contro la Roma e una vittoria contro il Genoa per 3-2. Il 4 novembre 2012 arriva il successo più rotondo della stagione, un sonoro 4-0 contro la Lazio. Il 9 dicembre, invece, il Catania vince la sua prima trasferta stagionale contro il Siena per 1-3. In Coppa Italia la formazione dell’Elefante non va oltre i Quarti di finale ma nel girone di ritorno in campionato resta a lungo in lizza per un posto in Europa League. La stagione di conclude mettendo ko di misura il Pescara e pareggiando 2-2 fuori casa con il Torino: è il risultato della conquista di un nuovo record di punti in Serie A, fissato a quota 56. Il Catania conclude il campionato all’ottavo posto, uguagliando il risultato dei campionati 1960-61 e 1964-65, e con 12 vittorie casalinghe ottiene il miglior risultato di sempre in Serie A.
Il Catania e soprattutto i tifosi vogliono ripartire dopo la retrocessione in cadetteria, la campagna #ripartiAmo del Catania dà i suoi frutti: sono più di 10.000 gli abbonamenti sottoscritti per seguire le gare interne allo stadio Angelo Massimino. Numeri da primato nel contesto della Serie B.
Oltre alla cessione di Izco, bandiera rossoazzurra, da registrare in particolare le partenze di Gonzalo Bergessio, Francesco Lodi al Parma in prestito con diritto di riscatto, Pablo Barrientos al San Lorenzo, Mariano Andujar al Napoli, Pablo Álvarez al Rosario Central. Al Leeds vengono ceduti Giuseppe Bellusci in in prestito con diritto di riscatto, Mirco Antenucci e Souleymane Doukara. Federico Moretti va al Vicenza ritrovando il suo vecchio compagno Fabio Sciacca e Nicola Legrottaglie chiude la carriera nel Catania dopo 3 stagioni in maglia rosso-azzurra collezionando 80 presenze e 8 goal.
In entrata grandi nomi per la Serie B l’ex Napoli Emanuele Calaiò autore di 18 goal in campionato ed Alessandro Rosina entrambi provenienti dal Siena. Dal Basilea arriva il centrale argentino Gastón Sauro, ritornano al Catania Raphael Martinho e Edgar Çani. Dal Boca Juniors arriva Gonzalo Escalante e dal Rangers de Talca Gonzalo Piermarteri. Raphael Martinho non è l’unico brasiliano infatti c’è anche Marcelinho ex (Atlético Madrid e Flamengo) in arrivo dallo Skoda Xanthi. Altri giocatori in arrivo sono: Michal Chrapek dallo Wisla Cracovia; il portiere Luca Anania proveniente dal Livorno, Adrián Calello dal Chievo, Moses Odjer aggregato alla Primavera debutta in prima squadra il 29 novembre 2014, nella partita contro contro la Ternana giocando 71 minuti dopo aver sostituito Alexis Rolin.
Le agenzie di scommesse pronosticano il Catania come la squadra super favorita per vincere il campionato cadetto, i fatti invece si rivelarono ben presto molto diversi, anche a causa dei numerosi infortuni e cambi di allenatore. Si parte da Maurizio Pellegrino, allontanato dalla panchina nel giro di poco tempo. Al suo posto Giuseppe Sannino, poi dimessosi dopo la brutta sconfitta di Livorno, il ritorno di Maurizio Pellegrino e la chiamata di Dario Marcolin, che torna ai piedi dell’Etna dopo l’esperienza da vice vissuta ai tempi di Mihajlovic. Catania nettamente più italiano nel mercato cosiddetto di riparazione, vera e propria rivoluzione nell’organico con Daniele Delli Carri Direttore Sportivo. La squadra, però, continua a stentare fino alla fine, conquistando la sicura permanenza in B soltanto all’ultima giornata pareggiando a reti inviolate contro il già promosso Carpi.
Il 23 giugno 2015 esplode una nuova bufera che travolge la società etnea, accusata di aver truccato e comprato alcune partite del campionato cadetto appena concluso, al fine di evitare la retrocessione in Lega Pro della squadra rossoazzurra. L’inchiesta, denominata I treni del gol, coordinata dalla Procura di Catania, porta all’arresto di sette dirigenti fra cui quelli del presidente Antonino Pulvirenti, dell’ad e procuratore sportivo Pablo Cosentino, dell’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri, oltre a due procuratori e due gestori di scommesse online, destinati agli arresti domiciliari. L’accusa che viene contestata è di frode sportiva e truffa.
Il 20 agosto 2015 il Tribunale Nazionale della FIGC stabilisce la retrocessione in Lega Pro con una robusta penalizzazione e una multa di 150.000 euro più i 300.000 ad Antonino Pulvirenti con 5 anni di squalifica e i 50.000 a Pablo Cosentino, squalificato per 4 anni. Si riparte con non pochi dubbi ed incertezze, una rosa nuovamente rivoluzionata ed adeguata alla Lega Pro e Giuseppe Pancaro in panchina.
Nella prima stagione di Lega Pro, il Catania non va oltre la salvezza, la stagione successiva (2016-2017) ottiene l’accesso ai play-off, ma esce al primo turno. Per la stagione di Serie C 2017-2018 la squadra viene notevolmente rinforzata con l’obiettivo di vincere il campionato; che il Catania conclude al secondo posto con 70 punti, ai play-off perde le semifinali. In seguito a mancate iscrizioni in Serie B gli etnei chiedono il ripescaggio, ma il commissario straordinario della B blocca i ripescaggi nella serie cadetta, in violazione delle norme federali; la società etnea ricorre dunque prima al tribunale federale e poi al TAR del Lazio. Pur aspettando l’esito dei ricorsi, il Catania inizia il campionato di C alla 4ª giornata, il 29 settembre. La stagione è conclusa al quarto posto in classifica, ai play-off viene eliminato in semifinale. Dopo l’alternanza in panchina tra Andrea Sottil e Walter Novellino, con il primo ancora sotto contratto la dirigenza decide di ripartire da una nuova guida tecnica puntando su Andrea Camplone.